MCT:
Benefici della supplementazione con trigliceridi a catena media negli sport di resistenza
Generalità sugli MCT
MCT è l’acronimo di trigliceridi a catena media, anche se ad essere a catena media non sono proprio i trigliceridi bensì gli acidi grassi saturi che li compongono. Gli acidi grassi sono catene carboniose di lunghezza variabile (da 0 a 5 atomi di carbonio si definiscono acidi grassi a catena corta, da 6 a 12 atomi di carbonio si definiscono acidi grassi a catena media, sopra i 13 atomi di carbonio si dicono acidi grassi a catena lunga) che legandosi ad una molecola di glicerolo formano i monogliceridi, i digliceridi e i trigliceridi. I principali acidi grassi che formano gli MCT sono l’acido caprilico, l’acido caproico, l’acido caprico e l’acido laurico. Questi in natura non sono presenti in grandi quantità rispetto agli acidi grassi a catena lunga e le fonti più ricche risultano l’olio di cocco, il burro e il formaggio, in una concentrazione massima del 6%. Per questo stesso motivo le aziende del settore hanno formulato integratori sotto forma di olio, polveri e gel che contengono solo MCT e che possono essere aggiunti ai nostri piatti o disciolti in acqua e quindi poter essere assunti attraverso borracce durante lo sport.
Assorbimento e metabolismo degli MCT
Gli MCT hanno la caratteristica di poter essere assorbiti e andare in circolo molto rapidamente. A differenza degli acidi grassi a lunga catena, gli MCT vengono riversati direttamente nel circolo portale senza passare per via linfatica. Una volta arrivati alle cellule bersaglio penetrano senza l’intervento del trasportatore carnitina (che invece è necessario per tutti gli altri acidi grassi) all’interno dei mitocondri, dove rapidamente vanno incontro alla beta ossidazione. L’acetil-CoA che ne deriva può poi essere impiegato nel Ciclo di Krebs (se è disponibile l’ossalacetato) oppure nel processo di chetogenesi (questo impiego è inversamente proporzionale all’utilizzo nel ciclo di Krebs).
Presunti effetti benefici
-MAGGIOR CONSUMO LIPIDICO, EFFETTO DIMAGRANTE E MINOR PROBABILITÀ’ DI ACCUMULO NEL TESSUTO ADIPOSO
Dal momento che gli MCT, come tutti i trigliceridi, forniscono 9 kcal/g è impensabile che abbiano un qualsiasi effetto dimagrante dovuto ad un aumento della termogenesi. Aggiungere qualcosa non farà mai perdere grasso corporeo, il quale può essere ridotto solamente attraverso un bilancio calorico negativo e quindi mangiando meno e consumando di più. Il maggior consumo lipidico è semplicemente dovuto al fatto che se mangiamo più grassi il metabolismo tenderà ad ossidare questi maggiormente, risparmiando e accumulando quindi il glucosio (cosa non per forza positiva!). Le calorie consumate quotidianamente sono sempre le stesse e cambiano solo le % di consumo tra carboidrati e grassi alimentari, mentre i grassi endogeni accumulati nel tessuto adiposo comunque non vengono scalfiti. Infatti l corpo tende a preferire l’ossidazione degli MCT rispetto ai grassi di deposito, per cui con la loro supplementazione si ottiene probabilmente un effetto opposto a quello desiderato. Per quanto riguarda la minor probabilità di accumulo degli MCT dovuta al loro rapido assorbimento e conversione in acetil-CoA, questo forse gli impedirà di essere accumulati come tali, ma di sicuro non impedirà all’acetil-CoA in eccesso di essere riconvertito in acidi grassi a catena lunga che saranno poi facilmente stoccati nel tessuto adiposo.
-RIDUZIONE DELL’APPETITO
Gli MCT hanno un buon potere saziante dovuto al rilasciamento del tono gastrico e quindi alla distensione dello stomaco. Inoltre alcuni studi hanno dimostrato come l’assunzione di questi grassi, rispetto ad altre fonti lipidiche consumate nelle stesse quantità, sia correlata ad un ridotto consumo calorico nei pasti successivi.
-MIGLIORAMENTO DELLA PERFORMANCE
L’ambito applicativo per eccellenza degli MCT è sicuramente l’attività fisica aerobica di lunga durata, specialmente quando la sola integrazione con carboidrati non è sufficiente a coprire il dispendio energetico. Infatti l’assunzione di MCT sia nelle settimane precedenti la competizione sia durante lo sforzo permette un minor impiego dei carboidrati per la produzione di energia con conseguente risparmio del glicogeno e minore produzione di lattato, prolungando così la capacità di esercizio. C’è da precisare però che durante l’attività fisica è l’intensità di esercizio a determinare il substrato utilizzato per produrre energia e non cosa consumiamo. E’ ovvio poi che se assumiamo grassi anziché carboidrati consumeremo i primi, a discapito però dell’intensità che inevitabilmente si ridurrà di molto.
Integrazione con MCT
Come visto l’integrazione con trigliceridi a media catena ha senso solo se si effettuano sforzi aerobici di lunga durata (diverse ore), mentre risultano inutili in caso di sforzi brevi o per consumare ulteriori grassi di deposito in caso di diete ipocaloriche. La scelta più produttiva in gara resta comunque l’assunzione di carboidrati complessi fino a 1g per ogni kg di peso corporeo all’ora e solo dopo aver superato questa soglia ricorrere agli aminoacidi e ai grassi. I diversi protocolli prevedono l’impiego di dosi molto variabili di MCT, dai 5 ai 30 g al giorno da assumere indifferentemente a stomaco vuoto o pieno. In caso di allenamenti o gare particolarmente lunghe si possono assumere, oltre alle maltodestrine, anche 5g di MCT sotto forma di gel o polvere ogni ora di sforzo. Solitamente questi grassi vengono ben tollerati, tuttavia macro dosi, soprattutto se assunte a stomaco vuoto, possono provocare diarrea, per cui è sempre bene provarli prima in allenamento e suddividere la dose in più assunzioni.
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