CROMO:
Funzioni, carenza, fonti alimentari e integrazione
Generalità e funzioni del cromo
Il cromo è un minerale appartenente al gruppo dei microelementi e che a seconda del suo stato di ossidazione si può trovare in 2 forme: cromo trivalente (forma biologicamente attiva) e cromo esavalente (è un prodotto di scarto altamente tossico derivante dalle lavorazioni industriali e che se assorbito può provocare stress ossidativo con danno a DNA, lipidi e proteine di membrana e conseguente aumentato rischio di apoptosi e cancro). Le funzioni del cromo lo vedono coinvolto nel metabolismo dei grassi, degli zuccheri e dell’insulina, modulando quindi il rilascio di questo ormone e di conseguenza la glicemia.
Fabbisogno e carenza alimentare di cromo
Il fabbisogno stabilito dai LARN per la popolazione italiana è di 30-35 mcg/die per l’uomo e 20-25 per la donna, con valori che salgono a 30 mcg/die in gravidanza e 45 mcg/die in allattamento. La forma più assorbibile di cromo è il cromo picolinato, con una biodisponibilità tra il 2 e 5%, mentre le altre forme sono assorbite solo per lo 0.5%. Una carenza di cromo può determinare un incremento dei valori plasmatici di glucosio, trigliceridi e colesterolo, favorendo la comparsa di sintomi simili a quelli del diabete di tipo II, quali iperglicemia a digiuno, iperinsulinemia, insulino resistenza, fame che ritorna poco dopo aver finito di mangiare e desiderio di cibi dolci. Le carenze manifeste sono piuttosto rare, mentre la carenza marginale è più diffusa a causa del consumo di cibi raffinati e processati che risultano quindi impoveriti di cromo e di tanti altri minerali.
Fonti alimentari
Il contenuto di cromo negli alimenti è molto variabile e dipende dalla sua presenza nel suolo e nell’acqua utilizzati per coltivare e preparare gli alimenti. Le fonti alimentari più ”affidabili” di questo minerale risultano essere:
–Lievito di birra: è il migliore integratore naturale di cromo, sia perché ne contiene molto sia perché vi si trova in forma organica (legato a vitamine e aminoacidi) e quindi più biodisponibile. Anche la birra, in modo particolare quella non filtrata, ne contiene in buone quantità, tuttavia a causa del contenuto di alcool non risulta un buon alimento a cui ricorrere per aumentare l’apporto di cromo
–Molluschi e crostacei: tutti i molluschi e anche alcuni tipi di crostacei sono molto ricchi di questo elemento
–Tuorlo d’uovo: mentre l’albume è composto quasi esclusivamente da acqua, proteine e vitamine del gruppo B, il tuorlo risulta essere abbastanza ricco di cromo, anche se il suo contenuto è influenzato sia dall’ambiente che dalla dieta dell’animale
–Cereali integrali: tutti i cereali integrali sono buone fonti di questo minerale. Al contrario i cereali raffinati perdono quasi completamente il cromo in essi contenuto a causa della rimozione del tegumento
–Buccia della frutta: mentre la polpa del frutto è la parte più ricca di zuccheri e acqua, la buccia è la parte che contiene più fibre, vitamine e minerali, tra cui anche questo elemento. Per questo motivo è sempre bene mangiare i frutti interi senza pelarli. Chi crede che sulla buccia ci siano i pesticidi e altri inquinanti non si illuda che questi non riescono a penetrare all’interno!
–Frutta secca: tutta la frutta secca è in generale una buona fonte di cromo, in modo particolare le noci brasiliane
–Funghi: i funghi sono buone fonti di questo minerale anche se il loro contenuto dipende molto dalla composizione del suolo su cui crescono
–Carni e formaggi
Integrazione
L’industria degli integratori ha commercializzato il cromo picolinato pubblicizzandolo come un supplemento in grado di ridurre l’iperglicemia, migliorare la sensibilità insulinica, favorire il dimagrimento e l’ossidazione dei grassi. In effetti si possono notare lievi benefici sui valori di glicemia e sulla sensibilità insulinica in soggetti con carenza marginale o grave di cromo, mentre in tutti i soggetti che hanno livelli normali di questo minerale non si osserva alcun effetto degno di nota né sui valori ematici né sulla composizione corporea.
Carenza o no, il cromo non può in nessun caso favorire il dimagrimento o ridurre l’accumulo di grasso dal momento che questi sono fenomeni esclusivamente legati al bilancio calorico e che quindi, per migliorarli, bisogna necessariamente introdurre meno calorie o consumarne di più.
SCOPRI ORA I MIEI SERVIZI
www.francescomelandri.com/servizi
SEGUIMI PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO
https://www.instagram.com/dr.francesco.melandri/
https://www.facebook.com/DrFrancescoMelandri