
L-CARNITINA:
E’ davvero utile per gli sport di endurance e il dimagrimento?
Generalità e funzioni della carnitina
La carnitina o L-carnitina è un derivato aminoacidico non essenziale che si trova in diversi alimenti di origine animale e in particolar modo nella carne. Viene prodotta anche dal nostro corpo a partire dagli aminoacidi lisina e metionina a livello di fegato e reni, i quali poi la inviano alle cellule muscolari dove essa può svolgere la sua funzione. Il suo ruolo biologico riguarda il trasporto degli acidi grassi a catena lunga (ossia il tipo di grassi più abbondanti nella dieta e presenti nel nostro tessuto adiposo) all’interno dei mitocondri, dove mediante la beta-ossidazione, il ciclo di Krebs e la fosforilazione ossidativa possono venire ossidati e produrre una grande quantità di energia. Oltre a questa funzione la carnitina ha anche effetti benefici sul sistema cardiovascolare, il sistema nervoso e sul bilancio ossidativo, in particolare:
–migliora le capacità cognitive (attenzione, coordinazione, riflessi, rapidità) e riduce l’affaticamento mentale mantenendo sana la guaina mielinica che riveste i nervi e aumentando i livelli del NGF (fattore di crescita nervoso)
-riduce il danno e il dolore muscolare post allenamento e i sintomi da affaticamento cronico
–preserva la funzione mitocondriale
–riduce la formazione di radicali liberi e potenzia le difese antiossidanti della cellula.
Carnitina e performance sportiva
Dato che la carnitina è indispensabile per trasportare gli acidi grassi nei mitocondri e che senza di essa questi non potrebbero entrare autonomamente, è stato ipotizzato che una sua supplementazione orale possa favorire la perdita di grasso e migliorare le prestazioni aerobiche attraverso un risparmio del glicogeno e una ridotta produzione di acido lattico. Tuttavia gli studi scientifici condotti fino ad ora non sono stati capaci di dimostrare un miglioramento nelle prestazioni di resistenza, nel quoziente respiratorio, nei livelli di lattato e nel dimagrimento, visto che essa non ha alcuna capacità lipolitica o termogenica. Il punto è che la carnitina è un semplice trasportatore e un suo sovra dosaggio non comporta un’aumentata ossidazione di acidi grassi, dato che questa è regolata dal metabolismo e dal dispendio energetico quotidiano. Anche il tipo di substrato energetico utilizzato dipende esclusivamente da cosa introduciamo con l’alimentazione, dal livello di intensità dell’esercizio e mai da un livello aumentato di carnitina. Inoltre il corpo umano è già in grado di prodursi le dosi necessarie di carnitina e una sua ulteriore assunzione non ne modifica le funzioni o l’attività. Anche l’allenamento aerobico è in grado di aumentare le scorte endogene di carnitina, probabilmente a causa di un maggior consumo di grassi dovuto all’attività fisica.
Per quanto riguarda la supplementazione finalizzata ad ottenere i benefici legati alle altre funzioni della carnitina, anch’essa probabilmente non darà risultati significativi che ne giustifichino la spesa. I possibili benefici dell’integrazione con L-carnitina si possono avere solo se i suoi livelli sono insufficienti in partenza, mentre livelli aumentati rispetto al fabbisogno (completamente soddisfatto da una alimentazione equilibrata) non determinano alcun vantaggio e rappresentano esclusivamente una spesa. Questa molecola infatti è scarsamente biodisponibile e se in eccesso viene eliminata rapidamente con le urine.
Dosi e formulazioni
Per coloro che comunque vogliono dare una possibilità a questo supplemento e fare una prova è bene precisare che le aziende produttrici di integratori hanno immesso sul mercato diverse formulazioni. Le due forme più diffuse sono:
–L-carnitina: è la stessa forma che si trova negli alimenti. Ha una biodisponibilità ridotta ma è anche la più economica
–Acetil-L-carnitina (ALC): è una molecola di L-carnitina legata ad un gruppo acetile. E’ la formulazione che permette un assorbimento migliore ma a un prezzo più alto.
L’integrazione orale con L-carnitina in compresse o in polvere viene ben tollerata e non ha effetti tossici nemmeno ad alte dosi. L’assunzione solitamente viene effettuata a ridosso di un pasto per facilitare l’ingresso nelle cellule muscolari mediato dall’insulina oppure una mezz’ora prima dell’allenamento o gara. Le dosi abituali sono tra i 500mg e 2g al giorno, da assumere in una soluzione unica o anche divisa in due somministrazioni.
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